VON KLEIST Brocca Rotta
VON KLEIST Brocca Rotta. Il giudice Adamo deve guidare un processo per la rottura di una brocca, ma il colpevole è lui stesso
Von Kleist: Brocca Rotta
commedia del 1802, elaborazione di Sandro Conte
“La brocca rotta è l’opera più perfetta di Kleist” (György Lukác)
La commedia racconta la storia del giudice Adamo che deve guidare un processo per scoprire il colpevole della rottura di una brocca, il colpevole è lui stesso.
La Brocca Rotta deride la fallacità della natura umana e del sistema giuridico.
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IN QUESTA PAGINA: Premessa dell’autore – Nota introduttiva – La nostra Traduzione/Elaborazione – Scheda Riassuntiva – Rappresentazioni di altre compagnie
Biografia – Il Principe di Homburg
Von Kleist La Brocca Rotta
Premessa dell’autore
È probabile che questa commedia si basi su un fatto storico, sul quale però non sono riuscito ad avere alcuna informazione precisa. Ne fui ispirato da un’incisione in rame da me vista in Svizzera parecchi anni fa. La prima cosa che vi si notava era un giudice che sedeva impettito sul suo scanno. Davanti a lui, in piedi, una donna anziana che reggeva una brocca rotta e che pareva dimostrargli un’ingiustizia subìta. L’accusato, un giovane contadino che il giudice investiva come si farebbe con un reo confesso, si difendeva ancora, ma debolmente. Una ragazza che probabilmente aveva deposto come testimone (chi può dire, infatti, in quali circostanze era stato commesso il delitto?), giocherellava col proprio grembiule, stando tra la madre e il fidanzato: uno che avesse testimoniato il falso non potrebbe dimostrarsi più contrito. Il cancelliere, che forse poco prima aveva guardato la ragazza, ora guardava in tralice, diffidente, il giudice, come in un’occasione analoga Creonte aveva sbirciato Edipo. Sotto l’incisione si leggeva: «La brocca rotta». L’originale, se non erro, era di un maestro olandese.
Von Kleist La Brocca Rotta
nota Introduttiva
Questa splendida commedia nasce da un gioco, da una scommessa. In Svizzera, nel 1802, Kleist e gli amici Wieland junior e Zschokke decisero di trarre rispettivamente una commedia, una satira in versi ed un racconto in prosa da una incisione, La Cruche Cassée, (qui a sinistra) eseguita da Le Veau da un dipinto andato perduto di Debucourt. Mentre gli amici composero opere marginali, Kleist realizzò la più bella e corposa commedia di tutto il teatro tedesco. Che lo stesso Kleist non vedesse nell’opera solo una occasione di ilarità risulta evidente a chi conosca la radicale tragicità e problematicità di tutta la sua opera. Ad eliminare ogni eventuale dubbio concorre la stessa introduzione dell’autore…
Questa splendida commedia nasce da un gioco, da una scommessa.
In Svizzera, nel 1802, Kleist e gli amici Wieland junior e Zschokke decisero di trarre rispettivamente una commedia, una satira in versi ed un racconto in prosa da una incisione, La Cruche Cassée, eseguita da Le Veau da un dipinto andato perduto di Debucourt. Mentre gli amici composero opere marginali, Kleist realizzò la più bella e corposa commedia di tutto il teatro tedesco. Che lo stesso Kleist non vedesse nell’opera solo una occasione di ilarità risulta evidente a chi conosca la radicale tragicità e problematicità di tutta la sua opera. Ad eliminare ogni eventuale dubbio concorre la stessa introduzione dell’autore….
“E’ possibile che questa commedia si basi su un fatto storico…
…del quale però non sono riuscito ad avere alcuna informazione certa. L’ispirazione mi venne da un’incisione in rame vista in Svizzera parecchi anni fa. La prima cosa che vi si notava era un giudice che sedeva impettito sul suo scanno. Davanti a lui, in piedi, una donna anziana reggeva una brocca rotta e pareva manifestargli un’ingiustizia subìta. L’accusato, un giovane contadino che il giudice investiva come si farebbe con un reo confesso, si difendeva ancora, ma debolmente. Una ragazza, che sembrava aver deposto come testimone (chi può affermare, infatti, in quali circostanze era stato commesso il delitto?), stanva tra la madre e il fidanzato giocherellando col proprio grembiule: uno che avesse testimoniato il falso non avrebbe potuto dimostrarsi più contrito. Il cancelliere, che forse poco prima aveva guardato la ragazza, ora guardava in tralice, diffidente, il giudice, come in un’occasione analoga Creonte aveva sbirciato Edipo. Sotto l’incisione si leggeva: «La brocca rotta». L’originale, se non sbaglio, era di un maestro olandese.”
Von Kleist: La Brocca Rotta
nota alla nostra Traduzione/Elaborazione di Sandro Conte
Non ce ne voglia il lettore che amenamente affronti questa commedia, né il regista che ne studi la messa in scena o l’attore che si appresti ad interpretare uno dei ruoli e neanche lo spettatore attento che noti alcune diversità dall’originale. Tutti costoro si chiederanno, ed a ragione, del perché elaborare un testo che ad una prima lettura, ed anche alle successive, appare praticamente perfetto.
Rispondiamo con gioia.
Innanzitutto abbiamo curato la traduzione che sentiva gravoso il peso degli anni, ridonando, almeno nelle intenzioni, quella vivacità di linguaggio che di certo distingueva l’originale.
Fedeli all’imperativo: “racconta ciò che conosci”, ci siano interrogati su cosa conoscessimo noi nati a sud del Reno, nel nostro caso anche a sud del Garigliano, degli uomini, del loro animo, delle fredde terre del nord descritti nella commedia? Certo, avremmo potuto informarci, confrontare, studiare per arrivare a capire con la ragione ciò che il cuore non può intendere: ma era questa seconda strada che volevamo seguire e dunque…E poi: non è forse così universale la storia di von Kleist tanto da poterla ambientare ovunque?
A seguito di queste riflessioni l’ambientazione è stata trasportata nel nostro sud con didascalie che fanno intendere suoni, colori, “odori”, “sapori” a noi più familiari. Alcuni ruoli hanno subito una leggera modifica: l’Usciere, nell’originale secondario, diventa un factotum sempre presente in scena e sempre pronto con le sue mille invenzioni di sopravvivenza. I personaggi di Adamo (e non Adam) e Luce (e non Licht) si danno del “voi” solo in pubblico, mentre, ad accentuare la loro connivenza, quando sono soli si danno del “tu”. La “vestizione” del giudice Adamo diviene una gag in cui lo stesso alla fine apparirà addobbato come un “ex voto”. La caotica scena del trambusto per l’arrivo del Consigliere è stata ampliata. Il Servitore del Consigliere Walter, anch’esso secondario nell’originale, dirà tutto quello che lo stesso Consigliere pensa, ma non può dire causa il suo ruolo istituzionale. Comare Brigida da più motivazioni alla sua testimonianza.
Nel complesso siamo stati molto attenti a non intaccare l’ordito dell’originale, a modificarne qualche situazione ma non il senso; le variazioni apportate sono rilevabili solo per chi conosca veramente a fondo la commedia che nel complesso è e rimane intatta così come l’autore l’ha concepita.
Von Kleist: La Brocca Rotta
scheda riassuntiva della nostra elaborazione/traduzione
- Titolo La Brocca Rotta
- Autore Heinrich Von Kleist
- Traduzione, elaborazione Sandro Conte
- Genere Commedia
- Atti Uno
- Durata stimata 60′
- Personaggi principali 8 (5 U, 3 D)
- Personaggi secondari 4 ( 2U, 2 D)
- Ambientazione Senza tempo
- Depositato alla SIAE il 23 gennaio 2003
rappresentazioni di altre compagnie
- 2014 novembre Teatro prosa Saluzzo Piasco (Cuneo)
- 2013 febbraio Teatro in dirigibile Oratorio, Figino serenza
- 2003 Novembre Centro Teatrale Bresciano Correggio, Reggio Emilia
Oltre a quelle sopra elencate numerose sono state le rappresentazioni di una versione in vernacolo: “Il Fidanzamento rotto”, realizzata da Fausto Galassi di Perugia