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Beltrame maschera commedia arte

BELTRAME: maschere commedia dell’arte

Beltrame: maschera milanese nata nel Cinquecento. Al nome accompagna spesso il soprannome “de Gaggian”, da Gaggiano, una borgata della bassa milanese di cui è originario, o anche “de la Gippa”, per via dell’ampia casacca che era solito indossare.

Dosseno maschera commedia arte

DOSSENO: maschera commedia dell’arte

Dosseno proviene dalla tradizione latina della fabula atellana (farsa popolare, originaria della città di Atella, irriverente e sboccata, caratterizzata dalla presenza di tipi fissi, fortemente caratterizzati nell’aspetto e nel comportamento),

Macco maschere commedia arte

MACCO: maschera commedia dell’arte

Macco: maschera tipica della farsa atellana di origine latina. Il suo tipo è quello del contadino rozzo e grossolano, crapulone e goloso, che spesso finisce per essere bastonato e menato per il naso.

Meneghino maschera commedia arte

MENEGHINO: Maschera commedia dell’arte

Meneghino è la maschera tipica di Milano. La probabile origine del suo nome risale ai “Menecmi” di Plauto, oppure al “Menego” di Ruzante, oppure più semplicemente dal nome dei servi utilizzati nelle ricorrenze domenicali, chiamati “Domenighini”.

Pantalone maschera commedia arte

PANTALONE: maschera commedia dell’arte

Pantalone: maschera veneziana, come il dialetto nel quale si esprime. Più incerta è la storia del suo nome: alcuni vi ravvisano il termine “pianta leoni” con cui venivano chiamati i mercanti veneziani,

Polichinelle maschera commedia arte

POLICHINELLE: maschera commedia dell’arte

Polichinelle è la derivazione francese del tipo di Pulcinella. Diffuso negli scenari delle Commedie a partire dal Seicento, Polichinelle ci appare caratterizzato da una grande gobba e da una maschera con un enorme naso adunco che gli conferiva la caratteristica voce stridula.

Pulcinella: maschere della commedia dell'arte

PULCINELLA: maschera commedia dell’arte

Pulcinella: una delle maschere della commedia dell’arte più note dell’Italia meridionale. La sua origine risale al Seicento. Alcuni tuttavia rintracciano le sue origini nei personaggi delle “fabulae atellanae” come Macco e Dosseno

Pulcinella

Uso della maschera

Qual è il motivo per cui attori greci e romani, i comici dell’Arte e molti attori non europei non recitarono mai a viso scoperto, e come poteva il loro pubblico – senza mai vederli in viso – tributar loro un vero e proprio culto? … L’attore moderno è orgoglioso della mobilità del suo viso e dell’espressione dei suoi occhi e mai, per niente al mondo, acconsentirebbe a ricoprire la più bella parte della sua persona con un pezzo di cuoio o di cartone….E tuttavia attori eccellenti usavano la maschera. Quale poteva essere, dunque, la sua utilità? – Il Quaderno di Nessuno, anno XVII, n ° 92 – 5/2018

Tabarrino Maschera della Commedia dell'Arte,

TABARRINO: Maschera Commedia dell’Arte

Tabarrino – Maschera di origini molto antiche. Già presente all’apparire dei primi spettacoli della Commedia dell’Arte, trarrebbe il suo nome da quello del comico Veneziano Giovanni Tabarin (‘500)

Frammenti di Verità a Teatro

Ed: Editoria & Spettacolo - collana “Antigone” -   € 18,00 - pp. 220 - ISBN: 978-88- 32068-59-7 - disponibile in libreria, sui siti online e direttamente nei seminari/incontri con l'autore (a prezzo ridotto, Prenotalo)


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Training quotidiano per attori, registi, pedagoghi: zone di confine tra corpo e anima

Autore: Sandro Conte

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Frammenti di verità a teatro

Frammenti di verità a teatro 

è un’immersione nel processo creativo sotto forma di workshop per attori. Ma non solo: anche per registi, pedagoghi e chiunque sia incaricato di condurre il training in un gruppo. Ma non solo: anche per drammaturghi, scrittori e chiunque abbia a che fare con la creatività. Perché qui il training è mirato ad accendere le scintille che allenano la creatività tutta. In questo testo, i principi di Stanislavskij, Grotowski, Barba prendono una forma concreta, dialogando con i maestri sul piano del “fare”.

In appendice, oltre ad un’utile bibliografia ragionata, vengono proposti degli estratti da testi fondamentali quanto raramente frequentati, come il Manifesto per un nuovo teatro di Pasolini e un saggio di Simonov su Stanislavskij.

Leggi la prefazione della Prof.ssa Clelia Falletti CLICCA QUI

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