Alicuius Incertum Evanghelium
Teatro di Villa Flora – via Portuense 610, Roma – 11 e 12 giugno 2010, ore 20,45
Al termine del laboratorio annuale siamo lieti di presentare
Alicuius Incertum Evanghelium
Testi tratti da (in ordine di copione): Giovanni evangelista, Luca evangelista, Nedzad Maksumic, Josè Saramago, Matteo evangelista, Mario Pomilio, Fedor Dostoevskij, Fabrizio De Andrè
Gesù come archetipo: il rivoluzionario, lo straniero, “forestiero” nel senso di colui-che-viene-dalla-foresta, ovvero da un “altrove” con altre leggi, ed altri valori.
Il vangelo come metafora: colui che vuole cambiare la legge viene accusato, vilipeso, ucciso. Il potere reagisce come sa, come ha sempre fatto: calunnia e violenza.
Poi il tempo dà ragione al ribelle, ma coloro che lo rappresentano diventano a loro volta carnefici, straziano e massacrano per il potere, in nome di una nuova verità.
Si dirà: questa è la chiesa, non l’insegnamento del cristo. Ingenui, diciamo noi: quale uomo, che sia un uomo, una volta abbattuto il potere non ha provato irresistibile l’istanza del potere? Non vi è rivoluzionario che, vittorioso, non sia divenuto carnefice.
Le uniche rivoluzioni buone sono quelle fallite.
Con: Alessandro Caruso, Alessandro Citarelli, Giovanni Finocchiaro, Marta Nuccetelli
Drammaturgia, Regia, Suoni e Divinazioni: Francesco Maria Fusco (con qualche spunto rubato a Marta Nuccetelli)