IBSEN: Peer Gynt
Ibsen Peer Gynt: si narra di un “maledetto” cialtrone che, dopo una vita di avventure e inganni cerca di imbrogliare anche la Morte
Ibsen: Peer Gynt
Titolo della nostra elaborazione di Sandro Conte: “Al diavolo le storie”
Peer Gynt: si narra di un simpatico, “maledetto” cialtrone che, dopo una vita di avventure e inganni cerca di imbrogliare anche la Morte.
Peer Gynt (1867) di Ibsen è scritto in versi. E’ un dramma destinato alla lettura e non alla scena causa i rapidi e frequenti cambi di scena che lo rendono comunque di difficile rappresentazione. L’ambientazione fantastica ne fa un lavoro lontano dal realismo “naturalista” delle opere della maturità di Ibsen.
IN QUESTA PAGINA: Biografia // La nostra elaborazione // Scheda tecnica // Le nostre messinscena
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IBSEN: Peer Gynt
la nostra elaborazione
In un posto qualsiasi, in un tempo immaginario, in un’ora che lascia spazio solo alla memoria, un uomo incontra se stesso. Figure femminili, apparentemente slegate tra loro, ignare depositarie di un passato che non può tornare a vivere, si susseguono con la stessa frenetica lucidità che si manifesta quando un episodio del passato torna alla mente e non si distingue bene quanto è frutto del ricordo e quanto elaborazione della mente.
Le azioni passate, i rimpianti, i ricordi giocosi,
l’amore e l’impossibilità di amare, il gioco di bambini e le tensioni dell’adulto, tutto si accavalla in un tramestio onirico in cui il reale perde il suo senso comune. Cosa ha da rimproverarsi Peer se tante immagini gli rinfacciano un passato a cui non si può più porre rimedio? Una figura – diavolo o angelo? – sembra proporgli una via d’uscita: essere fuso, così che dalle sue “ceneri” possa nascere un’altra persona, un “uomo nuovo”…
Il lavoro di improvvisazione
Nel corso dell’anno abbiamo affrontato lo studio del “Peer Gynt” di Henrik Ibsen. Dal lavoro di improvvisazione è nato un nuovo copione che poco o nulla ha a che fare con l’originale di Ibsen, di cui mantiene solo alcuni dialoghi, per assumere invece un assunto completamente diverso dall’originale. Nell’opera di Ibsen, da alcuni definita non rappresentabile per la sua lunghezza e varietà di personaggi,
Peer Gynt è un giovanotto spaccone che passa da una avventura all’altra senza curarsi delle virtù quotidiane e dei semplici doni della vita, segue solo l’imperativo: “sii te stesso”. Questa ambigua aspirazione lo porta a vivere in un mondo dove la fantasia e la realtà finiscono per confondersi. Il nostro Peer, abbiamo mantenuto lo stesso nome, non ha, se non appena accennate in un breve monologo, queste caratteristiche, né vive le mille esperienze del Peer di Ibsen. Il nostro Peer incontra il suo passato e fa una impietosa e involontaria analisi della sua vita: può solo rivivere in silenzio quanto è già accaduto, impotente spettatore della sua stessa vita come un’infinita occasione perduta.
Scheda tecnica della nostra elaborazione
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- Titolo Originale : Peer Gynt
- Titolo della nostra elaborazione: Al diavolo le storie
- Autore Henrik Ibsen
- Elaborazione Sando Conte
- Personaggi: minimo 6 nella versione di 65′ – 4 nella versione ridotta di 45′ – (nell’originale i personaggi sono innumerevoli)
- depositato alla S.I.A.E. il 28 maggio 2004
PERSONAGGI In questo copione, in considerazione del carattere paradossale della vicenda, sia il numero dei personaggi che la distinzione in ruoli femminili o maschili è veramente soggettiva, e dunque è impossibile indicarne a priori, come tradizionalmente è consuetudine, il numero e/o il sesso. Ci sono alcune scene che possono essere realizzate con pochi personaggi ma anche con molti di più. Allo stesso modo alcuni personaggi possono essere intesi sia al maschile che al femminile. In questo genere di copioni dunque il numero ed il sesso dei personaggi sarà esclusivamente funzione delle scelte di regia.
Nota: di questo copione ne esistono DUE VERSIONI:
• Un copione della durata di circa 65’
• Il presente copione ridotto della durata di circa 45’
IBSEN: Peer Gynt
Edizione 2010
Teatro di Villa Flora – via Portuense 610, Roma – 11 e 12 giugno 2010, ore 20,45
Con: Antonello BONGIORNO, Simonetta ENEI, Massimiliano MAGNANELLI, Silvia MURGIA, Manuela NICOSIA, Andrea SADORI, Barbara VOLPE
Elaborazione e regia Sandro Conte
Aiuto regia Marta Nuccetelli
Musiche – CHOPIN, PREISNER
Edizione 2004
Nostra rappresentazione 10 giugno 2004 – Lungotevere Testaccio 10
Con: Alessandra ANTONELLI, Stefano DELFINO, Lorenzo DELFINO, Simonetta FERRANTE, Margherita FIORENTINO, Lorenzo FOSCOLO , Federica MARCIANO’, Maria Stella ROMEO, Fiammetta VESSELLA
Scelte Musicali Evelyne Bukowiecki, Simonetta Ferrante
Drammaturgia e Regia Sandro Conte